Rivendere licenze software: si può
Finalmente qualche buona notizia "anticrisi": se un programma che avete regolarmente acquistato non vi serve più, potete legalmente rivendere la licenza, esattamente come se rivendeste un libro o un DVD. Dall'altra parte, se vi serve un programma ma il costo della licenza è eccessivo, potete rivolgervi al mercato dell'usato (spesso più che dimezzando il costo) e la licenza sarà valida!
È stato stabilito con una sentenza della Corte di Giustizia Europea, con una sentenza da leggere attentamente.
Chissà quanto ci vorrà perché certe clausole vengano eliminate completamente dai contratti di licenza...
Comunque, con la vendita della licenza, è ovviamente necessario che il venditore distrugga tutte le copie in suo possesso (ad eccezione di quella che poi viene trasferita!), altrimenti non è vendita ma pirateria (il numero di copie in circolazione aumenta).
Un altro aspetto da considerare sono le licenze OEM: se acquistate un portatile per usarlo esclusivamente con Linux e non ne trovate uno con le caratteristiche che vi servono e che sia pure "windows-free", potete sempre rivendere come usata la licenza OEM in dotazione, ricavandone più di quanto ricavereste cercando di farvela rimborsare dal produttore, e senza bisogno di spedire il portatile ad un centro assistenza autorizzato (con costi, tempistiche e rischi decisamente inaccettabili).
Molto interessante il punto 14 (che fa riferimento alla direttiva 2009/24):
A termini del tredicesimo considerando della menzionata direttiva, «il contratto non può vietare gli atti di caricamento e di svolgimento necessari per l’utilizzazione di una copia di un programma legittimamente acquisita e l’atto di correzione dei suoi errori».
In pratica una patch non ufficiale che corregge un bug è legale.
Insomma, una volta tanto una sentenza che magari ci può aiutare a risparmiare qualcosa.